Un allenatore del nostro campionato sta affrontando un problema di salute molto fastidioso: il suo racconto alla Gazzetta dello Sport
Il calcio è fatto di sfide, dentro e fuori dal campo. C’è un allenatore di Serie A che, nelle ultime settimane, si è trovato a fare i conti con un problema di salute inaspettato: una situazione che gli ha complicato la vita quotidiana e il lavoro in panchina.
Nonostante le difficoltà, il mister ha dimostrato grande forza di volontà, continuando a guidare la sua squadra con determinazione e, soprattutto, affrontando tutto con una buona dose di autoironia. Stiamo parlando di Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, che si è aperto su questo particolare momento della sua vita, raccontando con sincerità come stia convivendo con questa condizione, tra cure, disagi e il sostegno della famiglia.
Tutto è iniziato in una mattina come tante. D’Aversa, reduce da una cena a Firenze con il suo staff, stava per lavarsi i denti quando ha notato che qualcosa non andava. “La bocca non rispondeva ai comandi“, ha spiegato. Nei giorni precedenti aveva già avvertito un sintomo insolito: non riusciva più a percepire i sapori. Preoccupato, ha contattato il medico dell’Empoli, che lo ha accompagnato al pronto soccorso.
“Ho aspettato quattro ore, pensando a cose molto brutte”, ha confidato. Il verdetto, per quanto meno grave del temuto, ha portato con sé una serie di difficoltà pratiche: una paresi facciale che ha reso complicati gesti quotidiani come bere e mangiare. “Nei primi giorni dovevo bendarmi l’occhio sinistro di notte perché non si chiudeva”, ha raccontato.
La paresi non è stata l’unica difficoltà che D’Aversa ha affrontato negli ultimi tempi. Il tecnico arrivava da un periodo tutt’altro che semplice. Il suo esonero con il Lecce era stato accompagnato da un episodio controverso: un acceso scontro in campo con un calciatore avversario (Thomas Henry del Verona, ndr) che gli era costato una squalifica e pesanti critiche. Come se non bastasse, in quel periodo la vita privata aveva aggiunto ulteriori preoccupazioni: un ictus che aveva colpito sua madre, fortunatamente ora in ripresa.
Nonostante tutto, D’Aversa ha colto la chiamata dell’Empoli come un’occasione di riscatto, una possibilità per rimettersi in gioco. E sul campo i risultati non stanno mancando. La sua guida ha permesso alla squadra di ritrovare equilibrio e solidità, anche se questa nuova sfida personale ha aggiunto ulteriori ostacoli al percorso.
Ciò che colpisce di più nella vicenda di D’Aversa è il suo modo di affrontare la situazione con spirito positivo. “Io non sono mai stato bello, ma così…” ha scherzato, dimostrando come l’ironia sia diventata una sua alleata. Sta seguendo una terapia a base di cortisone e integratori per i nervi, e i primi segnali di miglioramento stanno arrivando, anche se il recupero richiederà tempo.
Tra gli episodi più toccanti che ha raccontato, c’è quello che riguarda sua figlia più piccola: “Quando provo a darle un bacio, la bocca va da un’altra parte e lei ride. Questo mi aiuta a capire quanto siamo fortunati e quanto sia importante la prevenzione”. Le sue parole mostrano una capacità rara di trasformare una difficoltà in un’occasione per riflettere e apprezzare le cose semplici della vita.
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