Angelo Gregucci è un altro che ha un passato importante all’Alessandria sia da calciatore che da allenatore. Incredibile però è quello che è accaduto negli ultimi anni.
Dopo aver avuto un percorso di netta crescita da allenatore, arrivando anche in Serie A, ha dovuto ricominciare dal basso.
Gregucci nasce a San Giorgio Ionico il 10 giugno del 1964 e dopo essere cresciuto con il Taranto debutta con i rossoblù anche tra i professionisti, in Serie C nella stagione 1981/82. Difensore centrale roccioso e di buona fisicità viene acquistato nel 1982 dall’Alessandria dove rimane quattro anni collezionando 105 presenze e 8 reti. Quello è il viatico per arrivare a un grandissimo club come la Lazio.
In biancoceleste ci rimane dal 1986 al 1983 segnando ben 12 reti in 187 presenze in una squadra che sta crescendo e che si affaccia al grande calcio con colpi come quello di Paul Gascoigne che fa sognare una piazza intera. Nel 1993 passa al Torino, ma l’avventura dura solo un anno. Gioca poi dal 1994 al 1998 con la maglia della Reggiana chiudendo lì la sua avventura da calciatore.
Era un difensore forte che però non ha conquistato mai la maglia della nazionale anche perché in quegli anni c’era una concorrenza incredibile basti pensare a Maldini, Bergomi, Costacurta, Baresi, Tassotti e chi più ne ha più ne metta.
Angelo Gregucci inizia la carriera da allenatore laddove aveva finito quella da calciatore, come vive alla Reggiana per poi diventare vice alla Viterbese e collaboratore tecnico alla Fiorentina con Roberto Mancini. Il salto di qualità lo fa nel 2002 quando diventa primo allenatore del Legnago. Passa da un’esperienza all’altra facendo anche un po’ di Serie A.
Lo vediamo infatti sulle panchine di Venezia, Salernitana, Lecce, Vicenza, Atalanta, Sassuolo e Reggina. Fino al 2012 quando lo richiama Mancini per fargli da collaboratore tecnico al Manchester City. Seguirà Mancio da vice anche all’Inter, lo Zenit San Pietroburgo e l’Italia.
In mezzo ci sono le guide di Salernitana, Casertana, Alessandria due volte (2015/16 e 2020/21. Quest’anno ha ricominciato dai piccoli andando a guidare il Frosinone Primavera e rimettendosi in gioco in un’esperienza differente che gli ha permesso di vivere delle buone emozioni.
Non crediamo però che Gregucci si nasconda dal suo grande obiettivo e cioè quello di ritornare un giorno in Serie A anche perché ha sia l’esperienza che la fame per poterlo fare ancora e questo lo ha già dimostrato più di una volta. Speriamo di vederlo presto protagonista ancora.
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